Rendere più gestibili le barriere: COVID e disabilità

Lo scorso venerdì è andata in onda sul canale 12 TvParma la prima puntata di “Disabili senza Barriere”, il cui tema centrale è stata la disabilità ai tempi della pandemia; sono intervenute due delle nostre socie per parlare anche del nostro sportello di ascolto e sostegno psicologico gratuito, in cui sono arrivate diverse richieste di caregiver o persone con disabilità.
Il nostro approfondimento di oggi, in linea con quanto detto durante l’intervista e in risposta ai bisogni emersi dai nostri utenti, si concentra pertanto a fornire strategie pratiche e indicazioni che possano essere utilizzate in particolare dai caregiver; ben lungi dall’essere una guida esaustiva data la vastità e complessità delle diverse problematiche e opportunità di ogni famiglia, centro riabilitativo e – in primis – di ogni persona con disabilità, ci auguriamo che possa fornire qualche utile spunto per la gestione non facile della vita quotidiana in questo periodo di crisi.
1 – L’importanza delle routine: per tutti è importante mantenere, per quanto possibile, le abitudini e le routine quotidiane – ciclo sonno/veglia, esercizio fisico, impegni e compiti scolastici o lavorativi (di tali aspetti abbiamo spesso parlato nei nostri post) – a maggior ragione esse sono fondamentali per le persone con disabilità (pensiamo ad esempio ai soggetti con disturbo delle spettro dell’autismo), permettono infatti di mantenere una gestione funzionale del tempo, un senso di sicurezza e ridurre pertanto l’ansia che può derivare da uno sconvolgimento della quotidianità. Se sei un caregiver, aiuta il tuo caro a tenere un’agenda di attività per lui stimolanti e piacevoli, in modo da essere impegnato attivamente e mantenere le abilità possedute (es. lavori domestici, eventuali esercizi o terapie in atto…).
2 – Usare le parole giuste: probabilmente tanti caregiver avranno già trovato il modo efficace, le parole giuste, il momento migliore per spiegare ai loro cari con una disabilità la situazione attuale e le motivazioni per cui non si può uscire sempre, il perché del centro diurno chiuso, il fatto che non si può vedere l’educatore se non, per chi può e riesce, attraverso la videochiamata al pc. Mettiamo in evidenza, tuttavia, l’importanza che può avere il ripetere, se necessario, queste spiegazioni, con pazienza e tono calmo ma fermo. Teniamo in mente che questa condizione può essere ben riconosciuta dal caregiver, ma dimenticata da alcuni (chi presenta, ad esempio, situazioni di deficit cognitivo), oppure può manifestarsi come bisogno di rassicurazione per altri. È importante che il caregiver si renda disponibile a ripetere anche più volte, in termini naturalmente comprensibili dal proprio congiunto, ciò che sta avvenendo e mantenga un atteggiamento di tranquillità e non allarmismo mentre lo fa. Oltre all’aspetto prettamente informativo, è fondamentale che il caregiver offra al suo congiunto l’opportunità di esprimere preoccupazioni o timori, parlando apertamente e in modo schietto delle misure necessarie a proteggere sé e l’altro, senza banalizzare eventuali domande ritenute “semplici o scontate”; inoltre, è bene aiutare chi lo desideri, a informarsi correttamente attraverso canali affidabili per discernere le informazioni e fonti ufficiali da fake news o elementi fuorvianti se non francamente dannosi ad una comprensione funzionale.
3- Essere in contatto: è importante, come per tutti, che vengano mantenuti i contatti sociali; i caregiver dovrebbero aiutare chi fa fatica ad utilizzare i mezzi informatici o i social per stare in contatto con amici, educatori e a tutte quelle relazioni significative per la persona con disabilità.
Sappiamo che in questo particolare momento storico, può essere ancora più difficoltoso essere un caregiver, con le conseguenze psicologiche che può comportare in termini di stress e preoccupazione per se stessi e per un congiunto magari non sempre in grado di comprendere la situazione, magari senza supporti terapici o riabilitativi ad implementare le sue opportunità di sviluppo, magari con le difficoltà specifiche dello stare in casa per lungo tempo con poche possibilità si stare all’aria aperta.
Se senti il bisogno di parlare con un professionista, qui puoi trovare i riferimenti del nostro sportello di ascolto e sostegno: info@aippa.it – 351/6310550.