Covid-19: Aiutare chi cura? Resilienza per gli operatori sanitari

Covid-19: Aiutare chi cura? Resilienza per gli operatori sanitari

A rischio di burnout in questo momento sono molti degli operatori sanitari impegnati nei reparti Covid-19. Sono sottoposti allo stress psicofisico crescente del lavoro quotidiano, ma anche alle restrizioni della libertà personale imposte al resto della popolazione. Diventa fondamentale che medici, infermieri ed operatori delle case di riposo oltre a essere protetti adeguatamente dal contagio, siano anche tutelati nel loro equilibrio psichico.
In molte strutture italiane sono partiti progetti a sostegno di tutti gli operatori sanitari impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid-19. L’obiettivo è attivare la resilienza. Ma cosa significa questa parola?
La resilienza è la proprietà dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi. In psicologia, la resilienza è un concetto che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. Attiva i sistemi di adattamento e sopravvivenza dell’uomo e può essere specificatamente potenziata con interventi dedicati.
Nelle situazioni di forte stress attiviamo risposte comportamentali che possono comportare irritabilità, iper-attivazione, aggressività verbale, disturbi del sonno e della concentrazione; si tratta di reazioni normali e legittime che tuttavia, se non adeguatamente riconosciute e gestite, possono aggravarsi nel tempo.
Inoltre è importante sottolineare quanto sia importante per tutti gli operatori sanitari di prendersi particolare cura di sé. Questo non impedirà di provare stress, ma potrà aiutare a ridurlo, contenerlo e limitarne gli effetti, permettendo di affrontare al meglio l’emergenza. Qui di seguito alcuni suggerimenti.

“Suggerimenti resilienti” per gli operatori sanitari in emergenza Covid-19

1. Saper chiedere aiuto per poter dare aiuto. L’ emergenza sanitaria espone gli operatori in prima linea ad un alto rischio di burnout che può portare a stati di sopraffazione, irritabilità, depersonalizzazione, apatia. Si arriva a questo punto senza accorgersene. Chiedete aiuto per tempo.
2. Mantenere una vita sana. Nei momenti di grave emergenza, quando siamo chiamati ad uno sforzo straordinario, si corre il rischio di mettere in secondo piano la propria salute. Provate a mantenere uno stile di vita salutare. Conservate le vostre ore di sonno abituali, prestate un’attenzione particolare all’alimentazione. Cercate di proteggervi, per quanto è possibile, con i dispositivi e le procedure dedicate. Ancor prima che di eroi, abbiamo bisogno di medici, infermieri, operatori sanitari.
3. Combattere l’alienazione. Le persone a noi care sono un’importante risorsa in questi momenti. Mantenete le vostre comunicazioni affettive. Parlate spesso con le persone a cui siete legati, condividete i vostri stati d’animo, le paure, le difficoltà. Non parlate solo di COVID-19, provate a parlare anche d’altro.
4. Evitare l’onnipotenza. Le nostre professioni, accumunate dal desiderio di dare aiuto, possono a volte essere accompagnate dal rischio di sentirsi invincibili. Ricordatevi che non siamo chiamati a salvare tutte le vite umane, siamo chiamati a dare il nostro contributo professionale, a volte purtroppo commettendo inevitabilmente errori.
5. Non sentirsi in colpa. In situazioni di elevato stress può accadere di sentirsi meno lucidi. Ricordatevi che se le persone muoiono intorno a voi non è colpa vostra. State facendo e avete fatto tutto il possibile.
6. Rimanere in comunicazione con i colleghi. La comunicazione le persone con le quali lavoriamo è fondamentale per evitare il burnout. Scambiatevi informazioni, costruite insieme strategie di intervento, comunicate le vostre emozioni, fate squadra.
7. Gestire le emozioni inaspettate. In situazioni ad alto carico stressante è normale venire in contato con emozioni forti e inaspettate quali rabbia o aggressività. Potresti pensare “stanno tirando fuori il peggio di me”. Cercate di gestire queste emozioni, pensando che sono comuni in momenti critici, e se avete bisogno chiedete aiuto.
8. Informarsi correttamente. In questi giorni è assai difficile distinguere l’informazione scientifica dal rumore di fondo delle notizie non attendibili. In quanto operatori sanitari è nostro dovere orientare l’informazione, in particolar modo in un momento in cui non ci sono linee guida e spesso si ha l’impressione di “navigare senza bussola”. Documentatevi, per quanto il tempo ve lo conceda. Fate corretta informazione
9. Trovare uno spazio personale e del tempo per qualcosa di diverso dall’assistenza. In tali situazioni, l’emergenza e la routine che ci accompagna sembrano assorbire tutti gli spazi, compreso quello personale. Per quanto possibile, provate a mantenere un tempo ed uno spazio per voi. Staccate quando è necessario.
10. Continuare a pensare ai vostri progetti futuri. Non è la prima volta che l’essere umano si trova ad affrontare una situazione simile. È già accaduto in passato. Terminata l’emergenza ci riapproprieremo dei nostri progetti in sospeso, anche lavorativi, dei nostri ruoli professionali e delle cose che amiamo. Proviamo ad avere fiducia nel futuro, insieme ne usciremo.

Se noti di avere difficoltà che ti impediscono di mettere in campo queste indicazioni non esitare a contattarci, ti forniremo l’aiuto necessario tramite:
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