Post Covid-19, quali gli effetti? Come intervenire?

Post Covid-19, quali gli effetti? Come intervenire?

Sebbene ad oggi stiamo vedendo i risultati apportati dalle misure di isolamento e contenimento, non possiamo sottovalutare le conseguenze psicologiche che questo nemico invisibile, il protrarsi e l’intensificarsi della minaccia e le azioni di mitigazione producono nelle persone.
Tutti noi mettiamo in atto meccanismi mentali e comportamenti sviluppatisi durante l’intero arco di evoluzione della nostra specie. In particolare, i comportamenti di salvaguardia individuali e del nucleo familiare sono primitivi, basilari ed automatici. Ma ciò che era funzionale alla nicchia ecologica iniziale non sempre lo è ai giorni nostri.
Si parla di mismatching. Per ovviare a ciò, la mente procede per processi di assimilazione e confronto per somiglianza con quanto già si conosce.
Questo ci dà i riferimenti per affrontare l’ignoto e ci rassicura. È un meccanismo automatico utile sebbene talvolta fallace. Il COVID-19 non ci ha dato il tempo di adeguarci all’ignoto e la pandemia non assomiglia a nulla che abbiamo sperimentato in passato.
Da qui sgomento, paura, ansia. Queste ultime sono emozioni primarie, indotte da una minaccia attuale o potenziale che possa affliggere il nostro benessere o la nostra sopravvivenza.
Una volta passata la fase acuta dell’emergenza di Covid-19 potremmo essere in presenza di una serie di problemi mentali legati all’esperienza vissuta durante il periodo coronavirus.
Questo, naturalmente, se non si interverrà per fare prevenzione.
Ad affermarlo in un articolo pubblicato dalla rivista Lancet Psychiatry un gruppo di 42 esperti che hanno formato la International Covid-19 Suicide Prevention Research Collaboration, secondo cui si può però ancora agire per evitare o almeno ridurre il problema.

Fattori precipitanti (e perpetuanti) che potrebbero alimentare il quadro sintomatologico sembrano essere: durata della quarantena, perdita di capacità finanziaria, stigma attorno alla malattia, mancanza di rifornimenti di base, scarsità delle informazioni ai fini della quarantena e delle linee guida delle azioni da intraprendere da parte delle Autorità.
I sintomi dello stress post-traumatico potrebbero perdurare anche a quarantena finita. L’impatto negativo maggiore lo subiscono soggetti con pregressa storia di disturbi psichiatrici e gli operatori sul campo.

COME INTERVENIRE?
Per arginare questi danni, si può intervenire su almeno tre fronti.

Il primo è assicurarsi che nessuno sia virtualmente solo: attraverso corsi online, attività sportive o religiose organizzate con la stessa cadenza temporale dei tempi normali e contatti giornalieri con i colleghi di lavoro si può continuare a sentirsi ancora parte di un contesto sociale organizzato. Di particolare importanza è implementare una routine che preveda occasioni di apprendimento e di socializzazione, soprattutto per i bambini costretti alla distanza da compagni e insegnanti. Uno sforzo maggiore va fatto per coinvolgere in questa forma alternativa di socialità le persone normalmente più isolate come gli anziani, gli immigrati non ancora inseriti, le persone senza dimora o con disturbi psicologici.

Secondo fronte: va intensificato il sistema di sorveglianza e denuncia degli abusi domestici su donne e minori, integrando l’esigenza del distanziamento sociale a quella di trovare una dimora sicura per chi vive in contesti domestici difficili.

Terzo fronte: l’attivazione team multidisciplinari per assistenza e supporto della popolazione paziente, del personale sanitario e di Stato coinvolto ovvero strutture che offrono servizi psicologici per far fronte all’ondata di disagio psicologico che inevitabilmente questa pandemia si lascerà alle spalle, a partire da ora: nella solitudine del lockdown anche un intervento a distanza come un supporto psicologico via Skype può fare un’enorme differenza.

Se rilevi problemi legati ad ansia, stress, rabbia sonno, tuoi o di un tuo famigliare puoi contattare gli psicologi psicoterapeuti di Aippa di forniranno suggerimenti per migliorare la situazione.
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📧 info@aippa.it

 

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