La gestione del lutto al tempo del Covid-19

La gestione del lutto al tempo del Covid-19

Tutti i giorni qualcuno perde un famigliare, un amico, un conoscente, un vicino di casa per il Covid-19.
Molto spesso quel qualcuno si trova ad affrontare anche più perdite contemporaneamente.
In questa situazione di emergenza rispettare le norme stringenti di isolamento e prevenire il contagio rendono la perdita quasi un lutto nel lutto.
La morte di una persona cara prevede il passaggio attraverso delle fasi necessarie per l’elaborazione, cioè per dare un nuovo significato alla perdita, facendola propria e non percependola più come qualcosa di estraneo, ma come una parte di sé.
Il processo naturale di elaborazione del lutto passa attraverso 4 fasi:
1) all’inizio c’è un momento di stordimento e shock, fase che può durare alcuni giorni;
2)negazione con una continua ricerca della persona morta, accompagnata da sentimenti di ansia e colpevolizzazione;
3)fase della rabbia (e della depressione) che si manifesta con apatia, disperazione, tristezza e un ritiro dalla vita sociale;
4)graduale ritorno alla vita, con ripresa degli interessi e desiderio di futuro.
Ogni perdita viene vissuta diversamente ed ogni individuo reagisce in modo diverso a seconda: delle circostanze che hanno portato alla morte, delle risorse del contesto sociale, delle caratteristiche personali di chi lo subisce (età, ruolo all’interno della famiglia, grado di parentela, tipo di personalità) e della qualità e del tipo di legame con il defunto.
Tuttavia in tutti gli individui possono comparire alcune reazioni, tipiche del lutto, a livello emotivo, cognitivo, fisico e comportamentale. Dal punto di vista emotivo, dopo uno stato iniziale di shock, si possono sperimentare tristezza, collera, senso di frustrazione e di colpa, ansia, solitudine, stordimento e in alcuni casi, per esempio quando la persona cara ha dovuto affrontare una lunga e pesante malattia, sollievo. A livello cognitivo, il lutto può essere accompagnato da pensieri di incredulità, confusione, preoccupazione e senso di presenza quando si ritiene che il defunto si manifesti, in qualche modo, nell’area spazio-temporale attuale e corrente. Il corpo della persona può provare una sensazione di vuoto gastrico, ipersensibilità ai rumori, senso di depersonalizzazione, una sensazione di apnea e di costrizione al torace, apatia, debolezza muscolare. L’elaborazione di un lutto passa anche attraverso i comportamenti: disturbi del sonno e appetito, sognare il defunto, distraibilità e difficoltà di concentrazione, isolamento sociale, evitamento dei ricordi, automedicazione, pianto oppure iperattività e visite ai luoghi che ricordano la persona cara.
La situazione emergenziale correlata al Covid-19 rende maggiormente vulnerabili e gestire un lutto può essere più complicato soprattutto perchè l’impossibilità di assistere, durante la malattia, le persone affette dal contagio rende ancora più doloroso non potere dire loro addio.
Inoltre vengono meno quelli che potrebbero essere definiti come fattori protettivi per una buona elaborazione della perdita, evitando che si trasformi in un lutto patologico, e cioè i rituali e la comunità.
Nella nostra cultura, il rito intorno al corpo, il rito funebre e quello della sepoltura hanno l’intento di offrire vicinanza e consolazione alle persone che hanno vissuto il lutto, ma anche la funzione, emotiva e affettiva, di prendersi un tempo per salutare il defunto. Il momento del commiato permette alle famiglie e agli amici di comprendere la realtà dell’accaduto, affiancando all’immagine della persona cara, in vita, quella della persona senza più vita, passaggio fondamentale per l’accettazione della perdita, soprattutto nei casi di perdite improvvise e traumatiche.
La comunità, la partecipazione ai riti insieme agli altri permette una condivisione del dolore, il piangere con qualcuno consente di ricevere appoggio e contenimento affettivo ed emotivo.
Tutto questo al momento è stravolto, non si può salutare la persona cara che ci ha lasciato, non si può vedere, non si puo toccare.

Quindi che cosa può essere d’aiuto per esprimere, nonostante la situazione, il dolore per la perdita cercando di ridurre il rischio che possa trasformarsi in un lutto complicato?

Ecco alcune strategie:

  • Scrivere quello che si sta provando e pensando. Questo è un modo concreto per celebrare il ricordo del defunto, non solo per esorcizzare il timore della morte ma anche per sentire più vicina la persona venuta a mancare.
  • Individuare uno spazio e un tempo in cui dare voce ai sentimenti di perdita e solitudine, non soffocandoli e concedendosi di piangere.
  • Onorare il ricordo ed esprimere le emozioni in modo concreto e creativo, ad esempio con la realizzazione di un album di fotografie, disegni o scritti per ricordare i momenti passati insieme alla persona cara.
  • Creare un rituale come l’accensione di una candela, la lettura ad alta voce di un pensiero o di una poesia. Può aiutare a ricordare simbolicamente e ad attribuire un significato a un momento di contenimento delle emozioni derivanti dal lutto.
  • Ogni persona può ricordare il proprio caro co
  • vita e mantiene vivo il ricordo di chi non è più fisicamente con noi.
  • Cercare di mantenere il più possibile una routine quotidiana in cui ci occuparsi del proprio benessere: dormire, mangiare, prendersi cura del proprio corpo, fare esercizi di rilassamento, dedicandarsi a passioni e hobby.
  • Ricordare quali risorse e strategie ci avevano aiutato in passato ad affrontare altre perdite o momenti di difficoltà, per poterle riutilizzare.
  • Condividere con qualcuno i propri vissuti. Se si vive soli utilizzare le videochiamate per entrare in contatto con persone di fiducia, che possono dare sostegno affettivo.
  • Riconoscere i propri campanelli d’allarme che permettono di comprendere se le nostre reazioni stanno diventando disfunzionali. Ad esempio quando i sintomi tipici del lutto hanno una durata, intensità e frequenza eccessiva, l’espressione delle emozioni è disregolata e fuori dal nostro controllo ecc. In questo caso chiedere aiuto a un professionista.

Se si sente il bisogno di parlare con qualcuno che sia esterno alla propria famiglia o si percepisce di avere bisogno di un aiuto per gestire un dolore che sembra ingestibile, rivolgersi a un professionista. AIPPA Associazione Italiana Per Le Psicoterapie Applicate può essere di aiuto.

Chiama al numero +39.351.63.10.550 oppure manda una e-mail a info@aippa.it

 

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